A Ravenna, un’impresa agricola su due ha scelto di investire sulla transizione ecologica
Uno dei pilastri del Green New Deal dell’Unione Europea, con grande rilievo anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è la bioeconomia.
Si tratta del sistema che utilizza le risorse biologiche, inclusi gli scarti, per la produzione di beni ed energia. Tra i comparti della bioeconomia c’è anche la chimica verde, ambito nel quale l’Italia dispone di competenze all’avanguardia che la posizionano tra i leader mondiali del settore.
Questo e molto altro è emerso dal nuovo rapporto GreenItaly, che conferma il rafforzamento e aumento delle trend che vede la sostenibilità ambientale il volano di una nuova ed innovativa economia.
Italia come leader a livello Europeo
L’anima ecologica dell’agricoltura italiana, grazie al sempre più ampio ricorso alla ricerca scientifica e tecnologica, riesce ad emergere anche a livello Europeo, annoverando l'Italia tra le nazioni più virtuose.
Le sue emissioni sono pari a 30 milioni di tonnellate di CO2, meno della metà della Francia con i suoi 76 milioni di tonnellate, largamente al di sotto della Germania (66 milioni di tonnellate), del Regno Unito (41 milioni di tonnellate) e della Spagna (39 milioni di tonnellate).
L’Italia ricopre inoltre una posizione di rilievo anche nella produzione di biogas, gas verdi in grado di fertilizzare i terreni in modo naturale attraverso il riuso di letami e liquami provenienti dalle stalle.
Infatti, la Coldiretti sottolinea che, partendo dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti, è possibile realizzare impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse e riduzione delle emissioni inquinanti e arrivare nel 2030 alla produzione di 6,5 miliardi di cubi di biometano contro gli 1,7 di oggi.
Ravenna e le imprese agricole virtuose
In una sua nota, la Coldiretti parla anche di Ravenna, indicando come un’azienda agricola su due abbia scelto di investire sull'ecologia e, nello specifico, sulle energie rinnovabili, sulla meccanizzazione pulita e sul risparmio idrico.
Le buone pratiche colturali, l’uso di energie rinnovabili e tecniche innovative hanno reso negli anni la frutticultura Ravennate sempre più green e in linea con l’impegno della città nella transizione ecologica ed energetica, nel rispetto del suolo, delle risorse idriche e dell’aria.
Ed è proprio a Ravenna che si concentrano diverse attività green, come il nuovo parco eolico e la nostra stessa Fondazione, che ogni anno forma e inserisce nel mondo del lavoro i giovani che vogliono intraprendere una carriera nel mondo della sostenibilità.
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